Il numero 27 della serie regolare italiana RW Lion, contraddistinto in copertina con il mese di “Giugno 2016” chiude, per il momento, il ritorno in formato comics dei nostri beniamini.
In realtà ad agosto è prevista l’uscita di questo stesso numero ma con un cofanetto per contenere tutti gli albi della serie usciti finora. Dovrebbe essere pubblicato in 2 versioni, insieme solo al numero 27 oppure completo di tutti i 27 numeri usciti.
Nell’attesa occupiamoci dell’ultimo numero: questo albo contiene il numero 15 americano della saga sulla guerra dell’Eternità ( “He-Man: The Eternity War”), scritta da Dan Abnett. A chiusura ci viene proposta, fuori cronologia, la storia sulle origini di Horak, uno degli one shots usciti inizialmente ma non ancora pubblicato in Italia.
Iniziamo con un breve riassunto: nel numero precedente abbiamo lasciato i vincitori della guerra trionfanti tra le macerie, con il desiderio di ricostruire il futuro. In ultima analisi, i nostri eroi hanno prevalso perché il loro viaggio è stato migliore lungo la strada. Molti sono sopravvissuti, una parte non ce l’ha fatta, vediamo quali sono le basi per il futuro dei dominatori dell'universo in questo epilogo entusiasmante.
Il titolo dell’albo (quindicesimo episodio della saga) è: “Quindicesima parte – Affrontare il futuro”.
La guerra contro Skeletor è terminata. He-Man, infine, ha sconfitto la sua nemesi, ma a caro prezzo. Molti dei suoi amici e familiari sono perduti.
Il fumetto si apre con una grande immagine di He-Man che arriva alla carica direttamente verso i lettori, ottimamente reso da Pop Mhan. La scena poi mostra che He-man in realtà sta solo sognando una rinnovata Eternia in cui i dominatori dell'universo potranno rinascere meglio di prima, poiché quella attuale è ridotta molto male. Infatti, vediamo Adam che si sveglia in una camera da letto a Grayskull contemplando come il futuro non sia mai sembrato così incerto. Si affaccia sul suo regno e vede Zodac, che è fondamentalmente un sorvegliante cosmico in questo universo. Il guardiano dice ad Adam che il futuro incerto è in realtà una benedizione, perché è una scelta sognata ma inaspettata che He-Man ha dato alla gente. Grazie a quanto fatto da He-Man, Zodac afferma di non essere più necessario e consiglia ad Adam di custodire Grayskull perché è sempre stato più di un semplice potere, aggiungendo che egli deve ora decidere che cosa significhi il castello per lui. Tutto questo sembra molto criptico e aperto, soprattutto per un epilogo di una grande storia.
Ora, diversi mesi dopo la fine della guerra, vediamo la situazione di varie aree in tutta la città: i sopravvissuti stanno migrando verso Grayskull per ricostruire e vivere la loro vita. Teela non è più la Maga, adesso insegna ai giovani ragazzi di Eternia, ma sente ancora la tristezza per tutto quello che ha perso, soprattutto suo padre. Tutto questo accade mentre Adam istruisce le persone a prendersi cura dei profughi che continuano ad affluire da tutto il pianeta, fiducioso che le foreste rigenerate dal sacrificio di Moss Man possano nutrire tutti. Scopriamo allora che Adam vuole condividere la potenza di Grayskull con tutte le persone di Eternia, non solo per permettere alla terra di rifiorire, ma per ispirare tutti a non usare il potere come fosse proprio, infatti secondo il principe il potere non è mai stato concepito per essere contenuto da un individuo soltanto. Ne discute con Stratos, che nei cartoni era un personaggio comprimario quasi senza voce e carattere e che invece vediamo ora come un mentore di Adam, saggio e invecchiato. E’ molto importante questa scena e specialmente questa idea, soprattutto perché in precedenza nella serie ci sono stati flash forward nel futuro in cui trovavamo che il potere di Grayskull in ultima analisi, corrompeva Adam, fino al punto di non permettergli più di tornare ad essere He-Man! E' anche un passo narrativo di altissimo livello perché mostra che il nostro eroe ha imparato ed è cresciuto nel suo viaggio insieme agli altri, al punto che ora può fidarsi della gente che potrà aiutarlo se il male dovesse tornare…ed è chiaro che tornerà (a fine saga ce ne rendiamo conto).
E She-Ra che fine ha fatto? Lei è a Grayskull e ha preso la decisione di lasciare queste strade e perseguire nuove missioni su Etheria da sola: si sente in dovere di tornare sul suo pianeta per aiutare i sopravvissuti alla lunga tirannia di Hordak. La sorella di He-Man precisa che si prenderà cura anche dei morti, poiché ha sognato un Castello di Cristallo, dove dovrà ricondurre le anime delle sue vittime, o meglio, vittime di Despara. Cercherà questo castello tramite una gemma fornitale dalla Maga Teela, la quale ora, priva dei poteri, sente ancora di più il dolore dovuto alle perdite enormi delle vittime di questa guerra. Adam cerca di infondere alla sua amica speranza e un ruolo nuovo, quello di dare vita, anima e cuore al nuovo regno, magari insieme a lui.
Il rapporto che intercorre da sempre tra il principe Adam e Teela (fin dai primi cartoni Filmation lasciato solo all’intuizione e alla leggera malizia degli occhi dei bambini) qui diventa una piacevole sorpresa, attesa da decenni, infatti siamo all’epilogo, lo capiamo da un breve scorcio di Adam e Teela che si baciano il giorno delle loro nozze.
La scena si sposta bruscamente sull’isola di Anwat Gar, nella grotta della strega Saryn, madre di Keldor, troviamo con sorpresa Evil Lyn intenta a fare un rito utilizzando dei resti portati da lei fin là e poi uniti ad una pozza col sangue e il potere di Saryn stessa…dal rito emerge gocciolante di sangue una figura maschile, demoniaca, con la pelle azzurra…a cui la strega dà il bentornato e il ben risorto.
Al castello intanto sentiamo degli echi come se si stia forgiando qualcosa nelle fucine di fuoco di Grayskull. Cosa può essere?!? E’ He-Man che sta lavorando a qualcosa. Notiamo pure un omaggio a coloro che sono morti, infatti intorno al nostro eroe troneggiano come statue le sembianze di Randor, Man-at-arms e Sorceress. La “telecamera” zooma e vediamo tutti che il rumore proviene dalla creazione di una nuova spada! …a questo punto He-Man sembra stia parlando con qualcuno…ma il colpo di scena è che l’uomo più forte dell’intero universo è rivolto al lettore, chiedendogli se è pronto…girando la pagina capiamo che He-Man sta davvero parlando con noi e termina consegnandoci la spada e quindi il potere!
Il bambino che è ancora in noi ha visto He-Man rompere la quarta parete e consegnare ad ognuno di noi una spada del potere, come abbiamo sempre desiderato!
Di seguito alcune tavole concesse dall'editore:
Anche nel caso di Hordak noi fans dei MOTU (e POP) ci siamo sempre accontentati di ritrovarci catapultati nel cartone animato con tutti i protagonisti già avvezzi ad interagire tra di loro da chissà quanto tempo. Per ogni “big” allora la DC ha creato un fumetto per colmare questa mancanza: “Masters of the Universe : The Origin of…” e abbiamo avuto prima He- Man, poi Skeletor (pubblicati rispettivamente nel numero 1 e 2 italiani) e poi Hordak, raccontato solo ora, nell’ultimo numero.
Il racconto è uscito come speciale singolo in USA nel 2013 scritto da Keith Giffen e Brian Keene e illustrato da Giffen stesso. Getta un po’ di luce su come Hordak abbia acquisito i suoi poteri demoniaci diventando un semidio.
La maggior parte di noi conosce Hordak dal cartone di She-Ra. Altri lo potrebbero conoscere dalla precedente serie a fumetti a corredo del cartone del 2002 in cui fece delle comparsate. Qui dobbiamo prepararci ad un viaggio nel passato lontano per vedere come morirono gli antichi dei e come Hordak è passato dall'essere un conquistatore del cosmo a qualcosa di molto simile a un dio.
L’azione si svolge su un mondo dominato dall’Orda. Giffen ci riporta indietro di un milione di anni prima della nascita di Adam ad una battaglia folle per l'universo stesso tra Hordak e Zodac, il difensore cosmico, un eroe la cui vita e gli eserciti sono stati sacrificati inutilmente in una trappola tesa dal terribile Hordak, la vittoria del quale è destinata a diventare un antico mito nei milioni di anni successivi.
Il disegno è molto particolare, ogni vignetta è come se si aprisse fuori dalla pagina, belle e azzeccate le tonalità, i viola, le esplosioni e gli sfondi del campo di battaglia, un piacevole stile artistico.
Milioni di anni fa, a causa della carneficina intorno a lui, Zodac si è trovato come unico superstite della battaglia del suo popolo contro le truppe del mondo degli Horde. Dopo una guerra condotta per lungo tempo resta un solo guerriero solitario, Zodac. Egli è ora tutto ciò che si trova ad opporsi al male del tiranno Hordak. Ben presto però Zodac seppe che non fu risparmiato per caso, ma per il volere di Hordak stesso. Dopo tutto, è stato il malvagio a manipolarlo in modo che entrasse in guerra con le sue truppe, causando milioni di morti, cosicché Hordak potesse banchettare con le loro anime.
Hordak gli apparve e lo invitò a vedere il compimento della profezia finale, quella che parla della battaglia tra l’avatar di tutto ciò che è buono con l'avatar di tutti i mali, il cui risultato avrebbe deciso il destino dell'universo. Zodac accettò con determinazione, ansioso di vedere la fine di Hordak. In verità il rancore era più personale di quanto sembrasse. Hordak e Zodac erano fratelli. Questo importava poco a Hordak, anzi, aveva intenzione di diventare dominatore dell’universo con il sangue di suo fratello. Una battaglia cosmica tra fratelli che determina il destino di un universo.
Entrando a Fright Zone alla ricerca di Hordak, Zodac incontrò Leech e fu subito costretto a combattere per la propria vita. Sconfitto Leech, il guerriero cosmico si fece strada nella fortezza di Hordak, circondata dalle fiamme. Purtroppo, tutte le anime che Hordak aveva consumato diedero a lui il potere di deviare qualsiasi arma, facendosi gioco di Zodac per il suo aver portato i propri connazionali ad inevitabile morte per mano del suo stesso fratello. Afferrando Zodac, Hordak consumò la sua anima senza alcuna resistenza.
Il mondo sarebbe stato rifatto a sua immagine e Hordak sarebbe divenuto il padrone dell'universo.
Questa "origine" è poco più di una scena di combattimento protratto nel quale non c'è alcuno dei retroscena necessari per farci partecipare alle vite di questi personaggi, per il loro rapporto (che scopriamo qui di fratellanza) o anche per la morte di un milione di persone.
Compare ad un certo punto pure un piccolo cranio rosso spaccato che sembra quasi quello di Skeletor, in realtà Hordak si rivolge a lui come “suo padre”…suo e di Zodac…(che sia il Grande Horde? …morto???)
La trama è leggera, non ha un gran senso: Hordak non può combattere Zodac fino alla morte in un posto pieno di macerie, quindi si recano ad un posto analogo affinché ci sia pure il combattimento con Leech…Eppure, ci sono gli elementi costitutivi di una buona storia: una mini-serie che raccontasse le vicende tra Hordak e Zodac, per esempio, sarebbe potuta essere abbastanza utile.
A parte il fatto che sembra quasi il duello preso in prestito dalla serie 2002 con i retroscena del re Hiss che lotta contro Zodac, le connessioni di questo one-shot col fumetto mensile di oggi, sono deludenti. La domanda più scottante - come il buon vecchio Hordak diventi un abominio - non viene minimamente affrontata.
E’ come se l'origine di Hordak riferisca con le sue vignette delle vicende prive di importanza o interesse poiché ciò che viene mostrato è già accaduto o deve ancora accadere, ma senza riflessi particolari che non conosciamo già. Questo fumetto, a differenza di tutti gli altri, non è riuscito a fornire una storia più strettamente legata con la serie regolare.
L'arte di Giffen è stavolta insignificante come la sua scrittura. Apprezziamo giusto il fatto che la sua Fright Zone renda omaggio sia alla versione Filmation, sia al giocattolo Mattel e anche il suo riuscire a mettere emozioni sul volto di Hordak: appare pazzo, assetato di potere e si considera un dio. E' un personaggio molto cool per un fumetto.
Dovrei giusto fare qualche appunto…non penso di averlo rilevato solo io, ma questo disegno di Hordak sembra un po' troppo simile al demone Etrigan…inoltre noi ci aspetteremmo di avere risposte a domande quali “da dove viene Hordak? Perché ha un aspetto così impressionante?”…ma quando inizia il fumetto in realtà non assistiamo all’origine di Hordak, infatti lui è già un tiranno di proporzioni cosmiche fin dall'inizio della storia. Al massimo si innalza all’apice del suo potere alla fine.
Bene, con l’ultimo numero italiano, questo probabilmente è tutto.
…Dico “probabilmente” perché si vocifera già di una nuova saga ambientata sul pianeta di Etheria…staremo a vedere, di certo ci sarà una pausa per ora, ma non lunghissima, infatti qualcosa bolle già in pentola…………………beh, ve lo dico dopo…
Facciamo prima qualche considerazione sul numero finale e sulla intera pubblicazione Motu/DC.
Torno a parlare del primo albo di questo mese: con la battaglia finale tra il bene e il male che si è svolta nel numero precedente, il capitolo finale che abbiamo sotto mano è probabilmente un po’ anomalo nel mondo dei fumetti, in cui spesso ben poco spazio si dedica al “dopo”: l’apice si raggiunge con la battaglia finale e poi chi si è visto si è visto. Qui ci sono le conseguenze della guerra dell’eternità, ci sta Adam alle prese con un duro compito di ricostruzione, ci sono il resto dei sopravvissuti che lottano con le loro perdite e provano a capire esattamente ciò che il loro futuro può riservare. Dopo le sequenze d'azione dei precedenti quattordici numeri, è bello vedere un ritmo più lento, più contemplativo, nel numero finale.
Attenzione, non è solo un “andiamo a verificare che cosa sta accadendo ad Eternia”, è l'epilogo di una storia di lungo corso, dove tutto si intreccia in maniera quasi perfetta rendendola fantastica dall'inizio alla fine. Anche per chi non fosse un fan di He-Man, c'erano un sacco di fantasia, sci-fi ed elementi da viaggi nel tempo da gustarsi...qualcosa per tutti i palati. La storia ha raggiunto la sua fine in un modo organico facendo guadagnare i complimenti a tutta la squadra. Il team creativo di Dan Abnett e Pop Mhan ha fatto quasi tutta la corsa all’unisono, il che ha portato una grande coerenza al lavoro come non si vede spesso nei moderni fumetti.
E' incoraggiante che, invece di mettere a posto tutte le cose irrisolte, il team creativo abbia lasciato qualche trama irrisolta, penzoloni per il futuro, tra cui un potente suggerimento: le forze del male non possono necessariamente essere sconfitte per sempre. Speriamo di avere un'altra serie che riprenda queste fila il più presto possibile.
La pagina finale è una sfida a qualsiasi fan di He-Man a leggerla senza ritrovarsi un sorriso enorme sul volto… un fantastico, geniale momento! Non vi ha fatto venire voglia di prendere la spada dalla mano di He-Man e gridare le parole immortali: "HO IL POTERE!!!"?
Parlando del disegno, l’opera di Pop Mhan mantiene il suo marchio di fabbrica qui, infatti mentre il dettaglio e l'anatomia possono di tanto in tanto soffrire, l'estetica complessiva non ci lascia alcun dubbio sull’universo in cui ci troviamo. Mark Roberts merita ancora una volta i complimenti per i suoi colori brillanti e vivaci, dando al fumetto serietà ma allo stesso tempo l'aspetto di un forte, sfacciato giocattolo commerciale, in senso buono, ovviamente.
Passiamo alle considerazioni conclusive su tutta la serie Motu/DC Comics.
Mi sento in dovere di ringraziare chi ci ha lavorato, per aver realizzato un grande ritorno dei franchise che tutti amiamo, in un media che non lo ha mai visto arrivare a questi livelli, né approdare in maniera duratura a case editrici di questo rango, se si esclude la precedente esperienza degli anni 80. Anche in USA se ne parla come forse la migliore pubblicazione che DC abbia pubblicato negli ultimi 5 anni.
E' stato interessante osservare come questa serie sviluppasse continuamente le vicende come avessero una conclusione e poi invece costruisse su di esse la successiva minaccia crescente, portando la storia sempre ad un livello completamente nuovo e superiore.
Non si può quindi negare che questo sia stato uno dei migliori fumetti “franchising” sugli scaffali al giorno d’oggi.
Crescendo chissà quante volte abbiamo desiderato di poter leggere un fumetto mensile che non solo rendesse omaggio ai canoni classici del passato dei Motu, ma che contribuisse anche a spingere questo universo affascinante in avanti, verso modi nuovi ed entusiasmanti di essere raccontato, modi più adulti e intricati. Ebbene, grazie a David, Abnett e Mhan, questo è esattamente ciò che abbiamo ottenuto. Certo, è triste vedere la serie giungere al termine, ma allo stesso tempo abbiamo la speranza che, chi gestirà il fumetto in futuro, avrà solide basi per proseguire su queste nuove tonalità.
Forse l’aspetto più incredibile di questo fumetto è il “merge”, nel senso che agli scrittori sono stati presentati gli ingredienti, ossia i personaggi, con i loro vari background Mattel, Filmation, minicomics, fumetti vari, MYP e MOTUC…con tutto ciò dovevano preparare un pranzo matrimoniale degno dell’occasione, in cui combinare alla perfezione tutti gli ingredienti e le varianti…e ci sono riusciti alla grande.
Redazionale:
In chiusura termina il redazionale con il ripasso di brevissime trame di OGNI episodio dei Motu prodotto e poi trasmesso in tutto il mondo. In questo numero vengono trattati gli ultimi episodi da 121 a 130. Da segnalare solo un piccolo errore:
Rifacendomi ai brevi comunicati finora a disposizione, veniamo adesso alla novità più a breve: un nuovo crossover della Dc Comics arriverà sugli scaffali americani ad ottobre e avrà come protagonisti due icone dell’animazione anni ’80, da una parte He-Man and The Masters of the Universe e dall’altra i Thundercats, frutto di una delle prime collaborazioni nippo-americane del settore. La serie sarà composta da sei numeri vedrà ai testi Rob David, sceneggiatore capo di Mattel e responsabile creativo dei MOTU, in coppia con il supervisore alla produzione Lloyd Goldfine. Le matite sono invece state affidate a Freddie E. Williams II, da poco cimentatosi su un altro crossover: Batman/Teenage Mutant Ninja Turtles.
Abbiamo già la trama: il demoniaco stregone Mumm-Ra è alla ricerca di un’arma che possa competere con Omens, la spada in possesso di Lion-O, leader dei Thundercats, i nobili felini antropomorfi originari del pianeta Thundera. Attraverso la sua ricerca tra le dimensioni del Multiverso, il villain approda sul mondo di He-Man per appropriarsi della celeberrima Spada del Potere.
Il fumetto sarà ancora targato DC Comics in accordo con la Mattel, mentre la Warner Bros detiene i diritti delle creature di Tobin Wolf dal 1989. Presto arriveranno di sicuro i primi dettagli, intanto vi ringrazio per aver seguito queste recensioni e sperando di poter in futuro tornare a parlare dei nostri beniamini, vi saluto con la splendida immagine promo di Williams. Come si dice in questi casi: “stay tuned“.