Piccolo riassunto, Hordak si trasforma in una creatura nuovamente dotata di fisicità e forgia una spada del potere nella fucina di Grayskull (da lui conquistato). A questo punto vuole mettere le mani su due gemme (occhio di Crono e occhio di Caos) che potrebbero colpire chiunque nello spazio e nel tempo. Nel numero precedente i nostri eroi proclamarono che avrebbero trovato e distrutto queste due gemme, ma potrebbe essere un po’ più difficile di quanto immaginano. Pure Skeletor ha fatto il suo gran ritorno e abbiamo visto che ha la gemma del Caos. Le gemme non hanno alcuna parte nel primo fumetto di questo numero, ma è bene restare sull'argomento, poiché è il motivo per cui i nostri eroi fanno il loro primo assalto contro Hordak.
Il titolo del primo albo (secondo episodio della saga) è: “Seconda parte – Luce e ombra”.
Il fumetto si apre con He-Man che conduce le truppe degli uomini serpente in battaglia per fare un primo attacco a sorpresa contro l'Orda e riconquistare Monte Zoar.
Un flashback ci mostra Man-at-Arms che (mentre si fa la barba) rivela a He-Man il suo piano segreto per superare le difese degli Horde al fine di mettere fuori uso una loro terribile arma che staziona in orbita sul pianeta e che serve per disintegrare qualsiasi cosa.
Ricordiamo che con la morte di re Randor in precedenza, il principe Adam è ora il re di Eternia e Duncan (alias Man-At-Arms) è sempre stato una figura paterna per il giovane principe e qui vediamo un altro esempio del loro rapporto, in questa chiacchierata.
In realtà, tornando al presente, gli eterniani stanno attaccando contemporaneamente l'Orda su due fronti: He-Man e gli Uomini Serpente attaccano i soldati Horde nelle zone periferiche mentre Man at Arms (all'interno di Roboto) sta tentando di distruggere la macchina orbitale dopo aver trasformato Roboto in una tuta spaziale mecha e aver utilizzato un teletrasporto dell’Orda per raggiungere l’arma spaziale. Da notare che Duncan dice di essere il primo Eterniano ad andare nello spazio e a vedere il proprio pianeta da lontano e questa visione lo commuove.
Nel frattempo gli Uomini Serpente sembrano avere la meglio sui soldati degli Horde, ma la battaglia di He-Man si complica quando Mantenna invia uno dei suoi grossi calibri: un gigantesco ragno chiamato Spydor, eh già, proprio lui, il giocattolone anni 80.
Il resto della questione si concentra sul raid di Duncan contro questa arma degli Horde, un disgregatore orbitale abbastanza potente da funzionare come un cannone di energia. E' praticamente una missione suicida, ma viene compiuta. A tal proposito, la parte in cui Abnett fa spiegare a Man At Arms alcune cose via radio a Roboto sulla loro missione, è un momento toccante, si rende conto che non sarà in grado di tornare a casa e che questa missione è l’ultima, infatti la scena si chiude con il disgregatore orbitale che esplode e Man-At-Arms viene scagliato verso il pianeta ma brucia nell'atmosfera.
Intanto He-Man durante il combattimento con l’aracnide perde la sua spada e deve fare l'unica cosa che può: uccidere il ragno gigante a mani nude, sbrigata la pratica, riconquista finalmente Monte Zoar tra il tripudio dei suoi uomini serpente.
In questo numero abbiamo visto una battaglia diretta che si svolge su due fronti e non un accenno di She-Ra, o Sorceress o sulla ricerca delle gemme Chrono e Caos. Dan Abnett prende il tempo che gli occorre per darci una visione intera della storia del conflitto.
Di seguito alcune tavole concesse dall'editore:
Il titolo del secondo albo (terzo episodio della saga) è: “Terza parte – Tempo e fuoco”.
Questa volta i riflettori sono puntati su She-Ra e i guerrieri femminili dell'Orda: Catra e Scorpia. Volando alti, sopra le Sabbie del Tempo, She-Ra insieme a Stratos e ad una squadriglia aerea, sono alla ricerca dell'Occhio di Chrono. La loro missione è compromessa dalla comparsa appunto delle due alleate di Hordak con l’esercito dell'Orda.
Qui sembra come se iniziasse una nuova storia, senza riferimenti ad altro, il che non è così, perché si svolge contemporaneamente alle vicende del numero precedente, ma da tutt’altra parte.
Come accennato, Teela (aka Sorceress) istruisce She-Ra riguardo gli occhi di Grayskull. Le dice anche che il gioiello nella sua spada è fatto dello stesso materiale e può rilevare e monitorare gli altri. Finalmente vediamo che il gioiello della spada non è solo a fini estetici e questo dimostra pure che She-Ra ha un potere un po’ diverso rispetto ad He-Man.
Così Teela invia She-Ra e una significativa flotta di Wind Raiders (ma si può tradurli “Scorridori del vento” in italiano??? …basterebbe che il traduttore avesse visto qualche episodio per sapere il loro nome usato anche da noi…) guidati da Stratos alla ricerca dell'Occhio di Chrono, questo artefatto in grado di dare una svolta alla guerra a favore dei nostri eroi. In realtà potrebbe anche aiutare i cattivi se ne venissero in possesso, ma questo fa parte del rischio della missione di She-Ra. Deve raggiungere la gemma prima che lo faccia l'Orda, ma purtroppo sembra che questi siano già sul posto.
Stratos si scaglia contro Vultak che sostiene di aver ucciso già cinquanta suoi concittadini di Avion, il che incattivisce il guerriero alato. Una volta che Stratos sconfigge il suo nemico, la vera battaglia inizia con Scorpia e Catra che si scontrano con la principessa del potere. Appena scoprono che un tempo era Despara, hanno una ragione in più per volerla uccidere. Ma nonostante il pungiglione mortale di Scorpia e la capacità di Catra di trasformarsi in un felino, non hanno alcuna possibilità contro She-Ra.
Dopo la battaglia la principessa si rende conto che la pietra nella sua spada sta avvertendo la presenza della gemma di Chrono e, una volta conficcata l’arma nel terreno, in qualche modo appare un tempio nascosto dalla sabbia. Probabilmente l’occhio di Chrono si trova là dentro, ma non ci è dato sapere se la nostra eroina sarà in grado di prenderlo, poiché l’albo finisce con la comparsa a questo punto di Hordak, il quale, potenziato dal potere di Grayskull, stavolta ha davvero un aspetto ancora più minaccioso ed è pronto a fermare la sua ex migliore soldatessa.
Il numero 20 finisce qui, possiamo fare alcune considerazioni.
Nel primo albo c’è un punto in cui Man-at-Arms dice a He-Man (che rifiuta di tornare ad essere Adam finché questa battaglia non sia finita) che lo considera come l'uomo più forte che lui abbia mai conosciuto, non tanto per la spada o il potere di Grayskull, ma solo grazie a se stesso…in cuor nostro sappiamo che dovrebbe essere così, ma sinceramente questa versione di He-Man non ha fatto nulla per meritare tale lode, He-Man non mostra saggezza, compassione, intelligenza, senso dell'umorismo, non pare avere nessuna delle caratteristiche che aveva He-Man Filmation tanto per capirci (e, in misura minore, ma ancora in modo significativo He-Man 200X). Il personaggio di He-Man di Abnett è poco più di una macchina per uccidere, è cupo e spietato, come un personaggio dei videogiochi…
Nel secondo albo è quasi buffo quando Scorpia dice che, per quanto ne sa, He-Man e She-Ra sono praticamente marito e moglie…ma è interessante questo episodio in cui si scopre che Scorpia e Catra in realtà odiavano Despara. Nel film “Il Segreto della Spada” si vedeva questa gelosia verso Adora quando era ancora dalla parte dell’Orda, tuttavia non veniva mostrato mai l'odio giungere ad uno scontro. Quindi forse la battaglia di She-Ra con le donne Horde è un omaggio proprio al vecchio “Il Segreto della Spada”, quando He-Man andò contro Catra e Scorpia e c’era pure il capitano Adora, anche se qui la lotta è molto dura, cruenta, sanguinaria addirittura.
La profondità di Adora/She-Ra in questa serie è molto marcata, come abbiamo visto qui non siamo davanti a un semplice She-Ra contro Catra e Scorpia, allo stesso modo Dan Abnett ha dedicato alcune vignette ai problemi nel rapporto di She-Ra con la Maga. Teela sembra aver preso molte delle stranezze e delle pratiche di Sorceress, la madre morta, una delle quali è che lei non dà mai a She-Ra o He-Man più informazioni di quelle che devono sapere, non dà loro il quadro completo. In un momento in cui il mondo intero di Eternia è in balia di una forza d'invasione extra-dimensionale, la fiducia è una merce rara e, se gli eroi non possono fidarsi l'uno dell'altro, il rischio è che i cattivi abbiano già vinto.
In generale potremmo fare sul brand una considerazione più estesa: alla loro base, non c'è nulla di intrinsecamente speciale nei personaggi di He-Man rispetto agli altri sempre appartenenti al genere di fantasy e fantascienza. Compaiono i più grandi eroi del bene, che lottano per la vita, ci sono i cattivi ignobili, strane specie aliene e mondi esotici. L'unica vera differenza che esiste tra i Dominatori dell'Universo e gli eroi in altri contesti (ad esempio Star Wars) sono le specifiche in relazione al disegno dei personaggi, riguardo il loro aspetto o il loro background. Ciò significa che i fan dei Motu dovrebbero aspettarsi storie difficilmente di più ampio respiro rispetto alle idee iniziali di Mattel e Filmation, invece ciò che è stato impressionante con le recenti uscite di He-Man DC Comics è che vengono bypassate queste limitazioni. In un periodo storico in cui altre aziende stanno cercando di far rivivere i loro ero degli anni passati, anche tramite reboot, il fumetto di He-Man si è effettivamente distinto nella narrazione, rendendo le storie accessibili da tutti gli appassionati del fumetto e del genere.
Per quanto riguarda il disegno, nel primo albo l'arte di Mhan se la cava come al solito e le scene di battaglia sono ben fatte. Ci sono un sacco di immagini dei combattimenti. L'esercito degli uomini serpente è incredibilmente vario, i disegni ci mostrano diversi tipi differenti anche di bestie da guerra, tanti colori diversi si possono trovare in queste pagine. Disegno e colori sono superbi anche nel secondo albo: She-Ra e Swiftwind hanno un aspetto sorprendente in ogni singola vignetta. I membri dell'Orda malvagi sembrano i disegni classici. Catra nella trasformazione in felino è impressionante, pure se in realtà era viola.
Redazionale:
In chiusura prosegue il redazionale con il ripasso di trame e curiosità di OGNI episodio dei Motu prodotto e poi trasmesso in tutto il mondo.
Da segnalare qui un’altra traduzione non necessaria (dopo quella del Wind Rider): all’episodio 43 “Il mistero di Man-e-faces” viene attribuito il titolo: “Il mistero dell’uomo dalle molte facce”...ho quasi la sensazione che perfino il traduttore di Google avrebbe capito che Man-e-faces è proprio il nome un personaggio di Motu… Confermiamo purtroppo le trame sempre più scarne e prive di curiosità a cui ci avevano abituati fino a pochi mesi fa.
Recensione a cura di Simone (aka NikeBoyRM)