(Contiene He-Man The Eternity War 2-3)
He-Man guida in battaglia il suo nuovo esercito di Uomini Serpente, così da sorprendere l’Orda Oscura, mentre Man-At-Arms rivela il suo piano segreto per distruggere le difese dell’orda. La guerra dell’Eternità continua!!! (Contiene He-Man The Eternity War 2-3)
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La RW Lion ha quasi recuperato i ritardi estivi, mentre è uscito oggi il numero 20 (contraddistinto in copertina con il mese di “Novembre” anche se esce a dicembre per i ritardi accumulati), ci occupiamo qui del numero 19 della serie regolare italiana RW Lion (contraddistinto in copertina con il mese di “Ottobre” anche se è uscito a novembre). Questo albo contiene il numero 19 americano, nel quale, terminato l’arco narrativo de “Il sangue di Grayskull”, viene mostrata l’infanzia del principe Adam. Il flashback si riferisce a 12 anni prima, tornando al tempo in cui la ribellione colpì il trono di re Randor, un preludio alla guerra dell’Eternità. Iniziamo con un piccolo riassunto: nell’ultimo numero abbiamo visto la provenienza di She-Ra, abbiamo scoperto che la strega cattiva di Anwat-Gar era Saryn, la serva omicida del re Grayskull. Abbiamo anche appreso che aveva segretamente nascosto la Spada della Protezione per Adora, che Saryn è morta per mano di She-Ra e abbiamo scoperto che suo figlio è Skeletor. Così Adora, ottenuta la Spada della protezione, è pronta con He-Man a porre fine alla Fright Zone di Hordak e la sua presa sul mondo di Eternia…ma prima abbiamo un prequel: il primo fumetto dell’albo, che in italiano ha il titolo: "Fermo in un istante”. La storia si apre con un salto indietro di 12 anni, mostrandoci Re Randor rimasto ferito nel tentativo di salvare suo figlio e che necessita di soccorso. Le guardie portano il principe Adam lontano da suo padre e Duncan ordina loro di non riportarlo ad Eternos perché Keldor, in aperta rivolta contro il re, dopo aver ucciso il sommo consiglio ha ridotto la città in fiamme. Non volendo credere a quello che aveva sentito, Adam si guarda intorno e il suo sguardo cade sul falco di Zoar, visione che lo rende pieno di speranza che le cose vadano a finire bene, ossia allo stesso modo con cui erano iniziate quella mattina: aveva avuto il suo primo bacio con Teela e avrebbe voluto vivere quel momento per sempre, nonostante Teela non avesse apprezzato troppo il bacio, purtroppo (carina la disputa realistica sul “su chi ha baciato chi”). Era stata lei ad averlo indotto ad osare tanto…lei che lo aveva portato verso le guardie del re per proteggerlo, nonostante le sue ragioni per volerlo proteggere fossero forse più personali che altro. Non molto tempo dopo il bacio, era stata costretta a proteggerlo dal veicolo in arrivo di suo padre, spingendolo fuori strada. Dopo essersi accertato che il principe stesse bene, Duncan aveva spiegato ai due ragazzi che era stato mandato a condurre un convoglio al fine di risolvere una controversia di scambi tra Avion (la città della gente di Stratos) e gli abitanti di Adreenos (la terra di Buzz-Off). I dominatori dell’universo andavano insieme a questo convoglio. Con grande sorpresa di suo padre, Adam si avvicinò chiedendogli il permesso di unirsi alla spedizione per Avion per osservare da vicino questa missione, ma suo padre si rifiutò di farlo partecipare per il fatto che lui era solo un ragazzo, contrariamente al parere di zio Keldor, che aveva esortato Randor a lasciarlo diventare un uomo. Il re da tempo rifiutava ripetutamente al figlio queste occasioni di crescita, fino a quando suo figlio gli confessò esplicitamente che voleva diventare uno dei Dominatori. Scosso, il re gli spiegò che ciò che rende così speciale Eternia è che ospita la magia che ha creato l'universo. Se Eternia sarà distrutta, il tessuto dell'universo stesso sarebbe distrutto. Il loro antenato, il re Grayskull era morto sapendo che salvare Eternia fu fondamentale per proteggere l'intero universo. La sua magia deve essere custodita a tutti i costi impedendo che cada dalle mani sbagliate. Grayskull era stato il primo maestro, ma non l'ultimo. Il re aggiunse anche che Adam non potrà mai sperare di diventare uno dei Dominatori se non ha ancora imparato a dominare se stesso. Scosso Adam scoppiò in lacrime e corse via dalla sala del trono. A seguito di questo evento, Keldor andò a trovare suo nipote e si scusò con lui per il fatto che il suo incoraggiamento lo aveva portato involontariamente a restarne ferito. Aveva sperato che il coraggio di Adam facesse vedere a Randor il potenziale in lui, ma l’ostinazione del re era troppo forte. Adam ammise che si sentiva invisibile agli occhi di suo padre, Keldor gli assicurò che prima o poi sarebbe riuscito ad entrare in empatia col padre e gli raccontò la sua storia per fargli capire quanto in realtà fossero simili riguardo questa “invisibilità”. Keldor era nato illegittimamente da una madre Gar, che aveva trovato e guarito Re Miro quando era naufragato ad Anwat-Gar. Si innamorarono e, dopo che lei partorì il figlio, gli chiese di prendere il bambino da Anwat-Gar e portarlo ad Eternos per crescerlo come un erede di Grayskull, sapendo che lei non sarebbe mai stata la benvenuta là. Gli chiese anche di riportarle Keldor quando sarebbe cresciuto. Miro, però, non avrebbe mai lasciato che Keldor ritornasse ad Anwat-Gar, anche perché non avrebbe potuto giustificare questo gesto di portare suo figlio alla gente che uccise Grayskull, quindi Keldor crebbe e visse sempre a corte, all’ombra di Randor. Percependo l'identificazione tra lui e lo zio, Adam si sentì capito da lui e di nuovo spronato riguardo la sua voglia di andare con quel convoglio, nonostante Keldor lo avvertì che sarebbe stato troppo pericoloso. Sfidando sia mentore che padre, Adam rubò uno Skysled e si diresse verso la temibile terra di nessuno di Zarcane. Tuttavia, a sua insaputa, era osservato da Beast Man, che si era alleato con Keldor nel piano di tradire il re e prendere proprio Adam in ostaggio. Dopo aver appreso della partenza spericolata di suo figlio, Randor decise di seguirlo da solo. Keldor tentò di convincerlo a restare, ma il re rifiutò, mettendo il suo fratello a capo del consiglio superiore per quella notte. In assenza del re, Keldor tenne un brindisi con del vino avvelenato e uccise tutti i membri del consiglio con l'aiuto di Evil-Lyn. Appena Adam fu attaccato dagli uomini bestia, il re scese in picchiata con il Wind Raider per salvarlo, ma fu danneggiato, precipitò e rimase bloccato sotto le macerie. Adam cercò con tutte le sue forze di tirarlo fuori da solo, ma il re gli ordinò di andare via perché Beast Man era quasi su di loro. La volontà di Adam fu così grande mentre cercava di spostare i detriti, che gli diede accesso al potere dell'Eternità, attirando l'attenzione della Maga di Grayskull e di Zodac. Quel potere dell'Eternità aveva rallentato il tempo di Adam e, come risultato dei suoi sforzi, un medico che sarebbe arrivato troppo tardi, sarebbe arrivato in tempo per guarire il re, se Adam fosse riuscito a liberare suo padre. Questo fenomeno preoccupò Zodac, che suggerì addirittura di uccidere Adam. La Maga fu in disaccordo, spiegando che l'umanità di Adam era la sua forza. Il suo amore per il padre era la fonte del suo potere. Avrebbe potuto essere re, se avesse dovuto lasciare suo padre morire, ma Adam non lo farebbe mai. Keldor non avrebbe fatto lo stesso. La Maga dichiarò di credere che Adam era quello predetto dalla profezia, l’erede del potere di Grayskull. Influenzato dalle sue argomentazioni, Zodac accettò di intervenire nel corso degli eventi solo per questa volta, guidando una delle guardie del re affinché respingesse Beast Man e permettendo a questo ragazzo di cambiare il destino di suo padre. Nel frattempo, Sorceress si avvicinò ad Adam e gli promise silenziosamente che un giorno gli avrebbe dato la chiave per sbloccare il suo più grande potere. Per il momento, però, gli sarebbe stato concesso solo quel tanto che bastava per sollevare la pietra e salvare suo padre, sigillando il regalo con un bacio sulla guancia. Il tempo ritorna a scorrere e mentre solleva i detriti dal petto di suo padre, Adam grida: “Ho il potere!", mentre Beast Man viene fermato da un soldato. Interessante questo prequel: la battaglia per Eternia si sta avvicinando ad un punto di non ritorno. La sorella di He-Man, She-ra è finalmente emersa...ma un conflitto più grande sta per iniziare. Per l'ultimo numero della serie “DC He-Man ei dominatori dell'universo”, Rob David (lo scrittore di questo albo) semina i semi (scusate il gioco di parole) della guerra dell’Eternità utilizzando un flashback ai primi anni del principe Adam prima di diventare He-Man, ma già desideroso di unirsi ai Dominatori. Addirittura in questa anteprima, David mostra il primo bacio di Adam e la ribellione del suo malvagio zio, Keldor, l'uomo che sarebbe diventato Skeletor. Oltre al retroscena sulla parentela di Keldor (ormai risaputo dai fans), qui si rimarca ancora su come Adam sia unico e come faccia parte della profezia che lo porterà ad essere determinante per il destino del pianeta. Essendo un bambino, all'impetuoso Adam non era dato molto credito, anzi, doveva essere usato come una pedina da suo zio nel tentativo di far fuori il re, suo fratello. Invece il piccolo si trova, inconsapevole, a possedere un potere che non ha mai conosciuto grazie alla sua linea di sangue. In tutta la storia è utilizzato un approccio più realistico alla narrazione. Se qualche lettore esita ancora a prendere seriamente questa linea di fumetti, ritenendo He-Man una cosa del passato e/o infantile, leggendola riconsidererà il suo pregiudizio. E’ in mani creative solide, e non si sofferma troppo su ciò che è venuto prima in precedenti incarnazioni, concentrandosi invece sulla creazione di propri miti e sul fornire storie solide. Anche se…devo dire una sensazione che ho avuto: non so voi, ma ad un certo punto io mi sono reso conto che stavo leggendo la versione Eterniana del Re Leone. Un malvagio zio manda il giovane nipote principe nel mondo e crea una trappola per lui, solo che, questa volta, invece delle iene, abbiamo Beast Man e i suoi gorilla. Re Randor va a salvare Adam e lascia Keldor a sedersi al suo posto…nonostante questo “plagio”, la storia regge e funziona al fine della narrazione del prequel. Ospite di questo numero “traghettatore” è l’artista Tom Derenick, mentre la fase successiva della saga (dal titolo in patria “Masters of The Universe: The Eternity War”) torna al team creativo formato da Dan Abnett e Pop Mhan. Il disegno di Derenick è fresco, ma solido. Sono particolarmente impressionato dalla sua gamma di espressioni facciali. Un buon lavoro che esce un po’ dai canoni visti finora con gli altri disegnatori. Questo numero finale di “He-Man ei dominatori dell'universo” è una lettura accettabile nel cammino su cui ci sta conducendo la DC. Di seguito alcune tavole concesse dall'editore: Torniamo al presente…anzi, quasi al futuro…Come secondo fumetto dell’albo, abbiamo l’esordio, con il numero 1 americano, della nuova saga, tutt’ora in corso negli USA, ossia "La guerra dell’Eternità”, il titolo del primo episodio è: “Prima parte – Carne e sangue”.
Dan Abnett e Pop Mhan continuano ad esserne lo scrittore e il disegnatore, ma l’arco narrativo è stato sviluppato da Rob David, il capo reparto scrittori per i Motu alla Mattel. La trama epica vede He-Man, She-Ra ed i loro alleati unirsi per riprendere Eternia dal dominio di Hordak, nella guerra per porre fine tutte le guerre. Il Male dell’Orda è andato diffondendosi con l’espansione di Fright Zone in tutta Eternia, in preparazione per il ritorno di Hordak e cominciamo questa guerra sapendo che i nostri fratelli del Potere sono finalmente insieme, ma nel numero scorso (italiano) abbiamo visto che l'Orda aveva messo le mani su una fiala di sangue di He-Man…Cosa significa tutto questo? Lo scopriremo qui. La guerra per Eternia è iniziata, riusciranno He-Man, She-Ra, e Teela condurre la resistenza alla vittoria? E a quale prezzo avverrà in caso questa vittoria? Hordak e gli Horde hanno preso il sopravvento su Grayskull e prevedono di usarlo come arma per terrorizzare, governare e dominare l'universo. Quali sacrifici dovrà fare He-Man per salvare l’eredità della sua famiglia? Forse l'unico vantaggio che i Dominatori avevano finora era che ad Hordak mancava un corpo fisico per portare alla conquista se stesso. Per questo Hordak cerca di recuperare la sua forma corporea e rubare i segreti di Grayskull. Le cose non sono mai andate troppo bene per He-Man ei suoi amici da quando la DC ha dato il via alle attuali saghe dei Masters of the Universe nel 2012. La prima mini-serie ha visto Eternia schiava di Skeletor e la memoria di He-Man cancellata. E non appena hanno fatto rovesciare il regime di Skeletor, è iniziato quello di Hordak, ponendo le basi per questa nuova avventura. Ricordiamo che He-Man e il suo team hanno anche incrociato i percorsi con la Justice League nell’ambito di queste vicende. Questa saga è stata considerata come la resa dei conti epica che i fan di He-Man e She-Ra stanno aspettando da sempre. E' He-Man contro Skeletor, She-Ra contro Hordak, Masters contro Evils - tutti in lotta per il controllo di Grayskull. Alla fine, il vincitore prende tutto. Chi diventerà il Padrone dell'Universo? Nel numero in questione, vediamo come Hordak si libera dei legami che lo tengono in esilio impostogli dall’antico Re Grayskull quasi mille anni fa. Assistiamo ai suoi piani quando finalmente torna su Eternia e guadagna l'accesso ai segreti più profondi di Grayskull. Anziché l'universo di Motu come lo conosciamo, la storia è spostata pochi anni nel futuro, con una linea che è un po' diversa da quella dell’universo che conosciamo, sembra quasi di essere come in una versione post-apocalittica dell'universo di He-Man. Questo è solo il primo numero di una serie incentrata su questa realtà alternativa per i personaggi, ma tutti gli indizi lasciano pensare che si punti a qualcosa di grande. Veniamo alla trama: la guerra si apre con una presentazione raccapricciante di un grande cattivo della serie, con la scienza e la magia di Eternia che si fondono insieme al sangue di He-Man per ricreare Hordak, liberandolo dalla sua prigione nella dimensione di Despondos. E' affascinante vedere la combinazione di fantascienza e fantasy in questo frangente: Hordak all’inizio è ancorato al centro di una cella con una miriade di fili e una maschera facciale, le pareti della cella sono dettagliate con tutti i tipi di facce immerse nel dolore e nel terrore, ma lui, una volta ricreata la sua corporeità, non perde tempo per mostrarci perché aveva bisogno del sangue di un erede di Grayskull infuso nelle sue vene. Se vi ricordate dai flashback di re Grayskull, fu proprio il suo sangue ad attivare le rune che aprivano un passaggio segreto nella sala del trono che conduceva alla fucina di Grayskull. Fu questo che gli permise di sfruttare il potere di Eternia e forgiare la Spada del Potere e la spada della protezione. Ora che Hordak ha accesso a quel potere, forgia la propria spada, decretando che ora è giunta l'età di Horokoth. Il malvagio usa un gesto a noi noto, tiene alta la spada e urla "IO SONO LA FORZA!", trasformando Grayskull nel volto di se stesso. Il resto dell’albo è dedicato a che cosa devono fare He-Man, She-Ra e la Maga (nascosti alla Montagna del Serpente ed ora alleati degli Snakemen, è bene ricordare queste “novità” a chi si avvicina solo ora alla serie), ma bisogna tornare indietro sempre a re Grayskull, al suo fidato consigliere Adi (che sappiamo essere in realtà il re Hiss) quando cercò di convincere re Grayskull che avevano bisogno di trasformare il castello stesso in un'arma mettendo due gemme nei fori per gli occhi del castello stesso. Le gemme furono chiamate l'Occhio di Crono (che avrebbe permesso di manipolare il tempo) e l'Occhio di Caos (che avrebbero agito sullo spazio). In pratica queste due gemme potevano creare un raggio della morte in grado di attaccare chiunque nello spazio e nel tempo. Il re Grayskull, consapevole del fatto che nessuno dovrebbe mai avere così tanto potere, rifiutò il consiglio di Adi e questo rifiuto alla fine avrebbe portato al tradimento del suo fido consigliere e all'assassinio del re. Le gemme andarono perdute, ma Skeletor ritrovò la gemma del Caos, a quel punto, temendo cosa avrebbe fatto con entrambe le gemme, la Maga nascose l'Occhio di Crono nelle sabbie del tempo. Peccato che She-Ra abbia sentito dire ad Hordak che conosce le gemme e gli abbia sentito pure menzionare le sabbie del tempo. Ai nostri non resta che trovare e distruggere gli occhi, riprendere Grayskull e sconfiggere i loro nemici…imprese di poco conto, vero? Ma non è tutto…sul finale dell’albo vediamo uno Skeletor tornare con in mano l’Occhio di Caos. Questo è tutto per questo primo numero della guerra dell’eternità. Dan Abnett sa come legare insieme riferimenti che magari a prima vista sembrano innocui, poi li ritroviamo dopo qualche vicenda e assumono tutta un altro significato…a tal proposito, in uno dei brevi fumetti digitali pubblicati prima di iniziare la serie cartacea (e che la RW Lion ci ha proposto nei primi numeri italiani), non vi ricordate di aver già letto qualcosa sulle gemme? In ogni caso, qui tutte le informazioni date sembra servano per presentare ciò che questa serie sarà e cosa significheranno gli accadimenti narrati per il mondo di Eternia in futuro. Il secondo albo del mese è una ventata di aria fresca, rispetto primo, stile Re Leone, che abbiamo appena trattato. La Guerra dell’Eternità ci riporta all’Orda di Eternia e al suo padrone Hordak, che con il Sangue dell’erede di Grayskull, rinascerà! Questo è un incredibile primo numero da considerare come una continuazione tra il numero 18 del vecchio corso e questo nuovo corso. E 'stato fantastico vedere tutti i membri dell'Orda che conosciamo e amiamo. Per quanto riguarda la scrittura, è affascinante la messa a punto della storia del castello di Grayskull con le due gemme come gli occhi del castello stesso! L’unica cosa che ci “turba” è Teela, pur essendo la miglior Teela mai utilizzata nel franchise, vederla come La Dea è proprio strano...parla come un profeta, poi, quando il padre finalmente sfonda la resistenza degli uomini serpente e riesce a vedere sua figlia, parlano poco e alla fine lei dice: "Sì papà"…Credo comunque che si voglia far rendere conto ai lettori che sotto quella pelle verde e l'armatura, lei è davvero ancora la bambina di suo padre. Tuttavia, se proprio vogliamo trovare qualcosa da ridire, c'è una sottotrama in cui Man-at-Arms combatte contro i generali degli uomini serpente, servitori di Teela, per poter vedere sua figlia e sembra quasi una parte inutile, in realtà serve sia per portare più azione in una storia relativamente statica, sia per ricordare alcuni particolari dell'arco narrativo globale ai nuovi lettori. Mhan è tornato, con linee molto pulite e ottimi disegni dei personaggi, magari non ci saremo ancora appassionati troppo alle nuove spade del potere e della protezione, ma posso dire che quasi tutti ci siamo abituati all’armatura di He-Man. C’è da dire pure che Mark Roberts sui colori è fantastico, basta guardare la Snake Mountain, infatti la rappresentazione di Pop Mhan della numerosa quantità di personaggi coinvolti è dettagliata ed emozionante, grazie anche, appunto, ai colori di Mark Roberts. Verde, viola e arancio dominano la tavolozza dei colori, la rappresentazione di Grayskull e Snake Mountain li utilizza al loro massimo potenziale: le vignette sono un piacere da guardare. Tra gli Snakemen prevalgono verde lime e fucsia, poi nella pagina che segna il pieno recupero corporale ed energetico di Hordark, il magenta, il rosso, il nero e un viola epico sono impressionanti. Nonostante sia di alto livello, il disegno assume un aspetto più da cartone animato e questo sembra giusto per un libro e una storia come questa, esempio ne è l'ultima pagina rivelatrice, una pagina intera che dovrebbe avere eccitato i fan di lunga data dei Motu e averli messi in febbrile attesa per il prossimo numero. Un’annotazione curiosa: Deron Bennett, che si è occupato del lettering, utilizza una grande varietà di stili di testo, con didascalie disegnate come pergamene, parole in verde chiaro per Teela, bolle di parole scarlatte per Hordak. Infondo Eternia è popolata da tante specie e gruppi diversi; è interessante vedere che queste diversità si riflettono nella varietà di lettering, come fossero diversi linguaggi, dialetti. Visto che a breve uscirà nei cinema il tanto atteso nuovo capitolo, possiamo notare come “Masters of the Universe” sia come l'originale trilogia di Star Wars in quanto si tratta di mondi popolati da personaggi principali (e conflitti) che sono il più puro degli archetipi, mondi che funzionano perfettamente senza preoccuparsi di rispondere a domande che richiedano spiegazioni inutili. I chiarimenti di molti elementi, in chiave fantastica della storia, non sono solo noiosi, ma tirerebbero via la tenda per mostrare al pubblico esattamente quanto sciocche realmente sarebbero molte fasi del racconto, se le si volesse per forza spiegare. Se invece si lascia che la meraviglia renda credibile il tutto, la narrazione funziona alla grande. "La Forza" o "La Magia" sono del tutto sufficienti a dare risposte per questo tipo di storie, qualcuno una volta disse: "Qualsiasi magia sufficientemente spiegata, è indistinguibile dalla scienza". Vale a dire, non mi sono mai chiesto in vita mia come il Potere di Grayskull funzioni, perché ogni volta che veniva evocato, sapevo già cosa fosse e che cosa significasse…pur non essendo mai stato spiegato. Per come è concepito il fumetto DC “Masters of the Universe”, con la linea MOTU Classics c’è stato un tentativo di stipare tutto il materiale pre-Filmation in un unico canone, anche se probabilmente le grandi linee contenute nel cartone animato della Filmation erano sufficienti per il compito di sviluppare una trama, supportata e resa poi più robusta anche dai nuovi sviluppi introdotti nella serie del 2002, i cui dettagli aggiunti furono i benvenuti, avendo creato un background più consistente e reso più adulte le trame. Ma nei fumetti DC è come se qualcuno volesse spiegare come funziona un televisore quando tutto quello che vogliamo fare è guardare uno spettacolo. E’ vero pure che a volte al lettore più intransigente (non sempre, ovvio) non importa che il tener conto della “tradizione” comporti confusione (che è un bel modo per dire quando ci sono buchi) e renda il tutto meno interessante (perché la sua rilevanza per le storie è minimo), ma ci tiene che sia rispettato tutto il pregresso anche quando si vuole raccontare qualcosa di nuovo. E’ un’operazione difficile e questo fumetto sta cercando di farlo al meglio. Tanto per fare un esempio, personalmente avrei gradito vedere una storia coinvolgente (con i coinvolgenti personaggi che ho amato da trent'anni) parlare di più della mamma Gar di Re Miro o avere una spiegazione storico-tecnica della teologia riguardante la Maga e la Dea. Chissà che più avanti non si riesca a colmare anche questi punti oscuri... Redazionale: In chiusura prosegue il redazionale con il ripasso di trame e curiosità di OGNI episodio dei Motu prodotto e trasmesso in tutto il mondo. Da segnalare qui un errore: all’episodio 37 “Non è colpa mia” viene attribuito il numero 31. Purtroppo le trame diventano sempre più scarne e prive di quelle curiosità di cui erano piene i primi tempi…sono semplici sintesi (all’osso) degli episodi in questione. Una domanda, quanti episodi vi ricordate della serie di He-Man e quella di She-Ra divisi in più parti? Qui ne viene raccontato uno che ebbe una prima e una seconda parte…ce ne sono stati altri? Recensione a cura di Simone (aka NikeBoyRM) |
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